Dal 14.05.2024 al 31.07.2024, all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, andrà in mostra un’importante rassegna intitolata L’arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo. Anita Pittoni assieme ad altre quattro artiste triestine di livello internazionale, Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, e Miela Reina, si faranno ambasciatrici dell’essenza culturale che ha caratterizzato il Novecento a Trieste – città che nel corso del tempo aveva assunto una straordinaria connotazione internazionale – e della valenza creativa e innovativa dell’elemento femminile sviluppatasi in tale contesto. Le opere esposte nella mostra, ideata e curata da Marianna Accerboni, tra dipinti, disegni, ceramiche, fotografie, video, documenti, bozzetti teatrali e non, abiti, accessori, profumi, gioielli, libri, riviste e oggetti vogliono testimoniare, nel cuore d’Europa, un quadro inedito e inatteso dell’avanguardia artistica femminile triestina, capace di stare al pari, data la plurisecolare posizione centroeuropea della città, con la più spiccata avanguardia internazionale.
Anita Pittoni (Trieste 1901 – 1982), fu stilista, costumista teatrale, pittrice, scrittrice ed editrice triestina. Il suo animo combattivo e anticonformista la portò ad essere un esempio di imprenditoria femminile e un carismatico collettore per gli intellettuali dell’epoca. Fondò a Trieste, il suo Studio d’Arte decorativa, un’innovativa impresa artigiana tutta al femminile che faceva uso di tessuti inusuali, quali per esempio il filo di ginestra, e creava modelli d’avanguardia per tecnica e gusto. Dopo il secondo conflitto mondiale, chiuse l’atelier e fondò, con il sostegno di scrittori e poeti quali Umberto Saba, Giani Stuparich, Virgilio Giotti, Pier Antonio Quarantotti Gambini e Luciano Budigna, la Casa editrice Lo Zibaldone e portò avanti un importante salotto letterario.